Gli innumerevoli insuccessi ottenuti con le classiche diete ipocaloriche spingono sempre più i Nutrizionisti ad un approccio che tenga conto non solo dell’aspetto quantitativo e qualitativo della dieta ma anche delle implicazioni emozionali e personali del paziente. Oltre all’alimentazione e al livello di attività fisica anche il contesto familiare, lavorativo e sociale sono fattori che compongono lo stile di vita di ognuno di noi e bisogna intervenire sulla modifica di ognuno di questi per mantenere un adeguato stato di salute e benessere.
All’inizio di un processo dimagrante si ha un’elevata motivazione nel voler dimagrire ma troppo spesso si vede vanificato l’impegno da diete impossibili da seguire per gli impegni sociali e familiari, per il nervosismo, la stanchezza e la fame che derivano da regimi monotoni e restrittivi. Le diete ipocaloriche, essendo fortemente deficitarie, non solo in quantità calorica ma specialmente in qualità di nutrienti, creano una perdita di peso soprattutto a carico della Massa Magra con un abbassamento del Metabolismo Basale.
Se parliamo di altre diete iperproteiche molto di moda negli ultimi anni (dieta Atkins, dieta Dukan, ecc.) oltre che a promuovere la stessa perdita di peso sono anche dannose per l’organismo che non conserva le proteine in eccesso ma le elimina con conseguente affaticamento epatico e renale.
Affinché un dimagrimento possa effettuarsi soltanto a scapito della massa grassa e con la conservazione della massa muscolare dobbiamo creare una differenza calorica tra entrate e uscite molto lieve che non risulti “allarmante” per il nostro corpo e questo può verificarsi in modo naturale attraverso il cambiamento di abitudini alimentari e comportamentali. Tutto ciò, però, richiede tempi di attuazione lunghi e molto spesso i pazienti hanno esigenze e voglia di ottenere risultati rapidi ed è in questo caso che si può proporre la dieta proteica.
Tale dieta prevede un regime alimentare ipoglicidico, ipolipidico, fortemente ipocalorico ma normoproteico e costringe l’organismo ad attingere dalle riserve del tessuto adiposo senza compromettere la massa muscolare.
Ulteriore caratteristica di questa dieta è la formazione dei corpi chetonici derivanti dalla massiva degradazione dei trigliceridi di deposito che provocano a livello organico un effetto euforizzante ed anoressizzante, aumentando la possibilità che il paziente osservi la restrizione calorica. Per seguire una dieta proteica è possibile utilizzare sia alimenti che integratori con un quantitativo noto proteico ma bisogna fare molta attenzione a non assumere sia una quota proteica che danneggi i reni sia una quota di carboidrati e zuccheri che vanifichi la formazione dei corpi chetonici. Uno dei vantaggi è sicuramente la praticità di esecuzione che bene si sposa con la vita frenetica che si conduce, ma allo stesso tempo, essendo molto restrittiva, è sicuramente un regime alimentare che non permette di condurre una piacevole vita sociale.
Personalmente ho utilizzato la Dieta Proteica in diverse tipologie di pazienti, maschi e femmine, in fasce di età molto variabile e i risultati sono sempre soddisfacenti, ma trovo l’impiego di tale dieta particolarmente indicato nelle donne in pre e post-menopausa e specialmente in quelle in cui le innumerevoli diete ipocaloriche hanno irreversibilmente rallentato il metabolismo basale.
Inoltre, dopo tale regime alimentare, grazie all’immediato recupero della forma fisica e della tonicità, è possibile lavorare meglio su pazienti altamente motivati e più disponibili al cambiamento delle errate abitudini alimentari individuando con loro le diverse strategie da seguire per mettere in pratica le regole alla base di una corretta alimentazione.
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