In ambito sportivo per completare il Team Medico è sempre più richiesta la figura dell’Osteopata. In qualità di responsabile della sala medica del settore giovanile della SSCN, quotidianamente vedo e tratto tanti casi clinici dove grazie anche all’osteopatia riesco ad accelerare tantissimo i tempi di guarigione sui vari casi che si presentano. L’approccio osteopatico mi consente, grazie alla visione della globalità della persona e del principio dell’arteria, di gestire in tempi molto ridotti i vari infortuni (Tendinopatie, Lombalgie, Dorsalgie, Cervicalgie, Distorsioni articolari, ecc..). Tra le tendinopatie su cui mi sono soffermato di più ci sono quelle localizzate nella zona pubica, decidendo di approfondire il ruolo che l’osteopatia svolge nel trattamento di un calciatore pubalgico. Nel calcio, come negli altri sport (Tennis, Ballo, Corsa, Pallavolo, Sci, ecc..), la diagnosi di pubalgia viene distinta in traumatica (acuta) e cronica. Purtroppo in entrambi le situazioni, il giocatore riferirà forte dolore nella zona pubica che nella maggior parte dei casi sarà monolaterale e sottopubica raramente bilaterale e sovrapubica; in ogni caso risulterà invalidante e quindi l’atleta sarà costretto a fermarsi dal punto di vista sportivo e dovrà essere gestito sia a livello medico, osteopatico e fisioterapico. Una volta che l’atleta è stato inquadrato dal punto di vista medico (visita medica, esami diagnostici) verrà gestito da noi osteopati e dai fisioterapisti. In qualità di osteopata le due forme di pubalgia le andrò a gestire in maniera differente. Nel caso di una pubalgia traumatica il mio approccio sarà improntato su “tecniche di strain-counterstrain” (letteralmente tensione-contro tensione ) molto utile nella gestione del dolore sia di tipo inserzionale che muscolare, e con “tecniche ad energia muscolare” che andranno ad agire a livello della sinfisi pubica, li dove fosse presente una disfunzione dei tubercoli pubici. Mentre nel caso di una forma di pubalgia cronica il lavoro che andrò ad eseguire sarà quello di inquadrare l’atleta dal punto di vista osteopatico applicando tutti i test specifici nella zona interessata (bacino, sacro, tubercoli pubici, tratto lombare) e inoltre andrò a valutare l’atleta anche dal punto di vista posturale. Dopo aver eseguito i test osteopatici, in presenza di disfunzione a livello del cingolo pelvico, andrò ad agire con tecniche dirette quindi strutturali visto che l’atleta è sofferente già da tempo e il suo corpo sarà in uno stato di adattamento a causa del dolore che lo affligge da tempo. Poi dopo averlo inquadrato dal punto di vista posturale gli farò eseguire correttamente degli esercizi di allungamento muscolare specifici e globali sotto la mia osservazione in modo da lavorare sui compensi che si sono venuti a creare nel tempo e che sono causa di dolore. La conclusione è che risulta fondamentale gestire l’atleta nella sua globalità facendo un accurata anamnesi, esame obiettivo, esame differenziato, diagnosi osteopatica (visceri compresi) ed infine decidere il trattamento osteopatico più idoneo e quindi risolutivo. Nel mio caso, gli atleti che fino ad ora ho avuto modo di poter curare applicando questo fondamentale ragionamento osteopatico, hanno avuto ottimi risultati. Infatti i tempi di guarigione da questa condizione dolorosa(pubalgia) si sono ridotti notevolmente rendendo felici gli atleti e lo staff tecnico che li hanno nuovamente a disposizione.
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